Gestione dello stress, benessere e mindfulness a lavoro

Il benessere psico-fisico sul luogo di lavoro ha assunto un ruolo centrale nel rapporto tra aziende e dipendenti. Molti studi, tra cui l’”Health on Demand” condotto da Mercer Marsh Benefits nel 2021, hanno sottolineato l’importanza crescente di affrontare le sfide legate allo stress e al benessere dei lavoratori.

Stress nelle organizzazioni

Un’organizzazione è un insieme di individui con obiettivi comuni, ognuno portatore di una storia personale, valori e bisogni unici. La complessità di questo ambiente, spesso contraddistinto da incertezze e da conflitti, è stata ulteriormente accentuata dalla crisi globale e dai continui cambiamenti di paradigmi. La pandemia ha amplificato i livelli di stress, portando a un aumento significativo di burnout e malattie professionali legate allo stress.

L’attività lavorativa può essere una fonte di stress significativa a causa dei carichi di lavoro elevati, delle scadenze stringenti, delle pressioni da parte dei superiori, dei conflitti con i colleghi e dei cambiamenti organizzativi.

Fenomenologia dello stress lavorativo

Prima di poter parlare degli effetti che ha lo stress sull’attività lavorativa occorre dare una definizione di stress.

Lo stress è una risposta fisiologica e psicologica a uno stimolo o una situazione che viene percepita come minacciosa o impegnativa. Quando una persona si trova in una situazione di stress, il corpo produce ormoni come l’adrenalina e il cortisolo, che attivano la risposta di “lotta o fuga”.

Questo meccanismo può essere utile in situazioni di emergenza o quando si tratta di affrontare una nuova sfida professionale, ma se lo stress persiste nel tempo può causare danni alla salute. Se non si interviene, lo stress può influire negativamente anche sulla produttività, sulla qualità del lavoro oltre che sulla salute dei lavoratori.

In particolare, lo stress cronico può causare stanchezza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, ansia, depressione, malattie cardiovascolari e disturbi muscolo-scheletrici. Lo stress può avere anche un impatto sulla soddisfazione lavorativa e sulla motivazione dei lavoratori.
Inoltre, l’aumento di stress può portare a un aumento delle assenze per malattia e una diminuzione della produttività.

 

La responsabilità del benessere in azienda

Nel libro “Oltre il Neomanagement” il Professor Fabio Cecchinato ha scritto: “La responsabilità dell’individuo è inversamente proporzionale alla responsabilità dell’impresa: più l’invito alla responsabilità dei lavoratori risuona, più quella dell’organizzazione si attenua e svapora”.

Con questa frase il prof. Cecchinato esprime una dinamica organizzativa in cui più l’azienda cerca di spostare la responsabilità della gestione dello stress sui dipendenti e più ottiene l’effetto contrario: questi ultimi, infatti, possono sentirsi meno incentivati a essere responsabili se l’organizzazione sembra scaricare su di loro più responsabilità.

È invece importante che le aziende comprendano l’importanza di affrontare lo stress sul lavoro e implementino misure per aiutare le persone a gestirlo efficacemente. Esistono diverse strategie per prevenire e gestire lo stress nell’ambiente lavorativo. Tra poco ne vedremo alcune.

Dal canto loro, i lavoratori possono adottare strategie individuali per gestire lo stress, come l’organizzazione del tempo, la delega di responsabilità, la gestione dei conflitti e la comunicazione con i colleghi e i superiori

 

Cosa possono fare le organizzazioni per ridurre o prevenire gli effetti dello stress

  • Le organizzazioni possono implementare politiche e programmi di benessere che promuovano la salute fisica e mentale dei lavoratori. Questi programmi possono includere attività come la ginnastica sul posto di lavoro, le pause frequenti, le sessioni di meditazione o di yoga e l’accesso a servizi di supporto psicologico.
  • La formazione dei dipendenti sulla gestione dello stress può essere utile per far loro acquisire le competenze necessarie per affrontare situazioni stressanti.
  • Un’altra strategia consiste nella promozione di un ambiente di lavoro che favorisca la comunicazione e la collaborazione tra i dipendenti. Uno studio di Cox e Griffiths nel 2015 ha evidenziato che l’isolamento sociale e la mancanza di supporto sociale sono associati ad un maggiore rischio di stress tra i dipendenti. L’adozione di politiche e pratiche che favoriscano il dialogo, la collaborazione e lo scambio di informazioni tra colleghi può quindi contribuire a ridurre lo stress e migliorare il benessere dei dipendenti.
  • Anche la promozione di stili di vita sani, come l’attività fisica e una dieta equilibrata, può contribuire a ridurre lo stress e migliorare la salute e il benessere psicologico dei dipendenti.
  • Inoltre, un’organizzazione del lavoro flessibile permette alle persone di controllare il proprio tempo e di lavorare con il giusto work-life balance.
  • Infine alcuni studi hanno dimostrato che quando i dipendenti hanno maggiore autonomia lo stress si riduce e aumenta la loro soddisfazione.

 

È importante che le aziende comprendano che la gestione dello stress sul lavoro è un processo continuo e che richiede una valutazione costante e un’adeguata risposta alle esigenze dei dipendenti. L’implementazione di strategie efficaci per affrontare lo stress sul lavoro può portare a dipendenti più soddisfatti e produttivi, con conseguente beneficio per l’azienda.

Mindfulness per il benessere dei lavoratori

Anche la pratica della mindfulness, antica tecnica meditativa di origine buddhista, può essere un valido strumento per affrontare lo stress.
È interessante notare come la mindfulness, originariamente una pratica individuale di gestione dello stress, stia emergendo come una possibile soluzione all’interno delle organizzazioni. Per questo motivo ho deciso di approfondire questo tema nella mia tesi di laurea magistrale e di rispondere a queste domande.

 

Perché un’azienda dovrebbe investire nella mindfulness? E come questo strumento può intervenire efficacemente sullo stress organizzativo?

Numerose ricerche hanno dimostrato che la pratica della mindfulness può aiutare le persone a ridurre lo stress e migliorare la loro capacità di concentrazione e di prendere decisioni efficaci.

Uno studio condotto da Chambers e i suoi colleghi nel 2009 ha rilevato che i partecipanti ad un programma aziendale di mindfulness hanno riportato una riduzione del 40% nel livello di stress percepito, rispetto ai dipendenti del gruppo di controllo che non hanno partecipato al programma.

La letteratura ha esplorato come l’attuazione della meditazione mindfulness, con la giusta preparazione teorica e pratica, possa condurre a una più profonda accettazione delle incertezze e dei cambiamenti legati alle dinamiche professionali.

La mindfulness è quindi una risorsa con grandi potenzialità per affrontare le sfide legate al benessere psico-fisico dei dipendenti.

Benefici e criticità della mindfulness nell’ambiente lavorativo

L’implementazione corretta della mindfulness potrebbe quindi rappresentare un’opportunità per migliorare la qualità della vita dei lavoratori. La pratica consapevole può offrire strumenti per affrontare lo stress organizzativo, consentendo ai dipendenti di gestire meglio la pressione legata agli obiettivi prefissati, alla competitività e alla complessità dell’ambiente di lavoro.

È giusto dire che la pratica della mindfulness in azienda può presentare anche alcune criticità.

In primo luogo la mindfulness non è adatta a tutti, poiché non tutti rispondono allo stesso modo a queste pratiche o possono trovare difficoltà nell’integrarle nella propria vita quotidiana. Alcuni individui possono sentirsi a disagio o frustrati nel praticare la mindfulness, poiché richiede tempo e dedizione per notare risultati significativi.

Essendo la mindfulness una pratica personale, richiede che l’individuo decida autonomamente di partecipare e si apra all’esperienza, affidandosi e adottando un’ottica personale di accettazione e coinvolgimento.

Uno studio sulla mindfulness in azienda

Questi benefici e criticità sono stati confermati da uno studio che ho condotto in una delle più grandi agenzie di lavoro temporaneo e di consulenza per la gestione delle Risorse Umane a livello globale.

Ho scelto di condurre il mio studio in questa organizzazione perché è stata una delle prime aziende italiane a introdurre programmi di mindfulness come parte del suo approccio alla gestione dello stress tra i suoi dipendenti.

Questo studio mi ha portato alla seguente conclusione: esplorare la mindfulness come una risorsa per il benessere psico-fisico all’interno delle organizzazioni è una prospettiva intrigante. L’investimento in questa pratica potrebbe non solo prevenire disturbi legati allo stress, ma anche promuovere un ambiente lavorativo più equilibrato e sostenibile.

 

Martina Garzotto, HR Training & Development in GNV Group, consulente certificato TTI Success Insights, ha conseguito la laurea in Formazione e Sviluppo delle Risorse Umane presso l’Università Bicocca di Milano con una tesi dal titolo: “Mindfulness nelle organizzazioni: un approccio chiave per il benessere dei Lavoratori”

 

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