Dall’analisi di stress allo sviluppo personale in ATLA

Perché effettuare un’analisi di stress individuale e di gruppo in azienda?
Quali sono le dimensioni dello stress da misurare?
Quali possono essere i benefici anche in tempi brevi di un’analisi di stress?
Le risposte a queste ed altre domande si trovano nella testimonianza di Beatrice Gandini, General Manager di ATLA, dove GNV Group ha realizzato il progetto di Personal Development con un’analisi di stress individuale e di team.

 

L’attenzione di ATLA per le persone

ATLA è un centro di eccellenza per la produzione e riparazione di motori aeronautici e turbine a gas ad alta tecnologia per applicazioni aerospaziali, della difesa e industriali.
Fondata nel 1978 dall’ingegnere aereospaziale Ettore Gandini e dalla moglie Laura, l’azienda è cresciuta in termini di competenze e know how attraverso una serie di fusioni, acquisizioni e partnership. Oggi è guidata dalla seconda generazione, Luca e Beatrice Gandini.

Da 11 anni GNV Group supporta ATLA nella formazione e sviluppo delle risorse umane con progetti costruiti su misura. In particolare collaboriamo con Beatrice Gandini che, nel suo ruolo di General Manager, presiede anche alla funzione Risorse Umane.

“Essere General Manager in ATLA – dice Beatrice Gandini – significa occuparsi non solo della produzione ma anche delle persone, delle loro competenze, della loro organizzazione e del valore di ogni singolo individuo.”

 

Perché avete deciso di intraprendere un’analisi di stress in ATLA?

“Abbiamo capito che il Covid ha alzato particolarmente il livello di stress delle persone, ma questo fenomeno ha varie declinazioni. Volevamo, quindi, capire quale fosse il livello reale di stress percepito dalle persone e quali fossero i fattori più stressogeni per fornire un aiuto concreto a chi lavora nella nostra azienda.”

 

Cosa è emerso dallo Stress Report?

“Questa analisi ci ha permesso di capire meglio le varie declinazioni dello stress. Abbiamo individuato i fattori di stress positivo (quelli che stimolano le persone a crescere) e i fattori di stress negativo che sono fonte di malessere.

Tra i fattori di stress positivo, ad esempio, c’è la relazione con i manager. Il fatto che le persone non vivano male la relazione con i manager è anche un risultato degli investimenti fatti in questi anni per formare e infondere la cultura dell’autorevolezza nelle figure manageriali.

Le analisi hanno confermato la nostra percezione che alcune persone si sentono più stressate dal livello della domanda, ma soprattutto si sentono più insicure riguardo al proprio futuro.
Il covid ha in generale abbassato il livello di fiducia e aumentato il livello di insicurezza delle persone.
Anche per questo tra le azioni che intraprenderemo dopo questa prima fase ci sarà anche un’analisi di clima per capire quali siano le aspettative delle persone per il futuro (welfare, cambiamento e innovazione, cooperazione, formazione, inclusione…)

Abbiamo anche rilevato una differenza di stress percepito dalle persone che lavorano in ufficio e quelle che lavorano in officina. Ma noi non vogliamo ci sia una differenza. In entrambi i settori operano persone con alte competenze.
Tutti parteciperanno all’analisi di clima come è stato per l’analisi di stress.”

 

Qual è l’elemento di maggior valore di questa attività?

“Credo che, oltre ai dati forniti dall’analisi e alle azioni che abbiamo deciso di intraprendere a partire da essi, il vero valore aggiunto stia nel fatto che ogni persona ha avuto la possibilità di ricevere una restituzione individuale dell’analisi da un consulente.
Le persone hanno apprezzato questa esperienza e si sono sentite ascoltate.
La nostra mission interna è dare aiuto alle persone quando ne hanno bisogno. È importante non farsi sommergere dalla quotidianità e trovare il tempo per ascoltare le persone con il giusto filtro, responsabilizzandole nell’alzare la mano quando c’è un problema e nel proporre possibili soluzioni.
Questa è stata un’opportunità per tutti di alzare la mano, chiedere aiuto e iniziare un lavoro su sé stessi.

Avere uno strumento oggettivo per misurare il proprio livello di stress e individuare i fattori stressogeni è l’inizio di un lavoro su sé stessi per migliorare non solo le performance ma anche la qualità della vita.
Lavoro e vita privata non sono distanti tra di loro, ma si influenzano a vicenda.
Con questa iniziativa abbiamo voluto anche offrire alle persone che lavorano nella nostra azienda degli strumenti per capire come vivere meglio la quotidianità a lavoro e fuori.”

Lo Stress Report per misurare sintomi e fattori stressogeni degli individui e del team

Nel progetto ATLA abbiamo deciso di utilizzare lo Stress Report di TTI Success Insights®, uno strumento che permette di comprendere i sintomi (a livello fisico, cognitivo, emotivo, comportamentale) e gli effetti dello stress.
I fattori di stress indagati sono:
1. il livello della domanda
2. il rapporto tra sforzo e ricompensa
3. il livello di controllo
4. il cambiamento organizzativo
5. la relazione con il manager
6. il supporto e la comprensione
7. la sicurezza sul posto di lavoro
Lo Stress Report indica anche, per ciascuna di queste dimensioni, se il livello di stress è positivo (eustress) o negativo (distress). Gli effetti possono essere osservati sia attraverso un continuum sia da un grafico a ragnatela.

Vuoi approfondire il tema del rapporto tra stress, engagement e produttività? Leggi l’articolo di Nino Vitolla.

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