L’orientamento per le persone e le aziende

La long life guidance nell’era del lavoro liquido

L’orientamento è un’attività poco conosciuta e spesso sottovalutata, ma di grande valore sia per la crescita delle persone e delle aziende. Per questo abbiamo deciso di approfondire questo tema in un Talent Talk Insights con Annie Pontrandolfo, Presidente di ASNOR, l’associazione italiana Orientatori.

Il mio obiettivo è dimostrare l’importanza cruciale dell’attività di orientamento per le persone e per le aziende in mercato del lavoro sempre più liquido dove i fenomeni di great resignation e quiet quitting complicano il lavoro degli HR manager.

 

Orientamento permanente: dalla scuola al benessere lavorativo

Nell’immaginario collettivo la pratica di orientamento è legata alla scelta scolastica o al primo inserimento nel mercato del lavoro. In realtà l’orientamento estende il proprio raggio di utilità anche nelle fasi più mature della vita professionale.

Annie Pontrandolfo ci ha illustrato le quattro macro aree di intervento degli orientatori

  • L’orientamento scolastico può iniziare molto presto ma è particolarmente importante nelle scuole secondarie di primo grado per ridurre il rischio di dispersione scolastica.
  • Anche l’orientamento nel periodo universitario è molto utile per evitare il rischio di abbandono.
  • L’orientamento professionale non è solo finalizzato al primo inserimento nel mercato del lavoro, ma è permanente e può essere utile in diversi momenti di vita (particolarmente utile, ad esempio, è l’orientamento dei relancer, ovvero di chi riprende a lavorare dopo un periodo di pausa).
  • Infine c’è l’orientamento al benessere che è particolarmente adatto in questo momento storico ed è in linea con la mutata visione del lavoro dopo la pandemia.

La long life guidance: l’orientamento in ogni fase della vita professionale

“Si parla spesso di long life learning” ma, come ha suggerito Annie Pontrandolfo di ASNOR, dovremmo anche parlare di “long life guidance”.
Nell’epoca del lavoro liquido le persone hanno più bisogno che in passato di un supporto per orientarsi e operare scelte consapevoli.

Una prova del disorientamento diffuso è l’alta percentuale di persone che si sono dichiarate insoddisfatte e deluse dopo aver cambiato lavoro. Più del 40% nel 2022!

Leggi anche l’articolo Come evitare i danni della great resignation e del quiet quitting.

Puoi cambiare anche contesto ma se non lavori sul cambiamento e sull’autoconsapevolezza, cambiare azienda non basta per essere soddisfatti.” Ha dichiarato Annie Pontrandolfo

Guarda l’estratto del talk per approfondire questo tema

La finalità della pratica di orientamento mi pare ben sintetizzata in questa frase di Annie Pontrandolfo: “dovremmo immaginare “traiettorie di vita” in cui gli individui progettano e costruiscono progressivamente la propria vita, compresa la carriera lavorativa”.

Il lockdown ha portato le case e la vita privata nel lavoro. Siamo ormai abituati all’apparizione di un famigliare in una call. Molte persone hanno rivisto le proprie priorità ed espresso il desiderio di avere più tempo per sé. Ma siamo sicuri che la soluzione sia ridurre le ore lavorative?

L’orientamento ci aiuta a portare un po’ di noi stessi (interessi, motivazioni, talenti) nel lavoro per costruire con esso un rapporto più sostenibile. E lo fa partendo dall’autoconsapevolezza.

L’orientamento parte dall’autoconsapevolezza

Spesso l’orientamento viene concepito come un percorso che guida alla scoperta delle varie opportunità formative e professionali.

Ma l’orientamento efficace parte dall’interno per aumentare la capacità di scegliere in modo consapevole e definire un progetto professionale sostenibile e soddisfacente. Prima di esplorare le opportunità del mercato del lavoro, è fondamentale comprendere sé stessi, i propri interessi, valori e talenti.

L’autoconsapevolezza è il fondamento su cui si costruisce un percorso professionale significativo. Conoscere sé stessi permette di individuare gli ambiti di attività che entrano in risonanza con le nostre passioni e abilità.

L’autoconsapevolezza rappresenta un solido punto di partenza per esplorare in modo più efficace le varie opportunità professionali oltre che per costruirne di nuove.

 

Gli strumenti di assessment TTI Success Insights per l’orientamento anche in azienda

Tra gli strumenti utili per l’attività di orientamento, come testimoniato anche da Annie Pontrandolfo, vi sono le analisi TTI Success Insights.

Questi strumenti facilitano l’attività di orientamento perché aiutano le persone a diventare più consapevoli dei propri punti di forza e debolezza, delle proprie spinte di motivazione (che sono le principali cause per cui le persone lasciano un’azienda) e dei livelli di intelligenza emotiva.

 

Quando decisi di certificarmi per l’uso degli strumenti TTI Success Insights avevo da poco concluso un percorso di formazione per svolgere l’attività di consulente d’orientamento. Avevo capito che questi strumenti mi avrebbero permesso di aiutare le persone ad essere più felici a lavoro. Questa è la mia mission.

Ho utilizzato le competenze di orientamento e gli strumenti di assessment TTI Success Insights non solo nella consulenza di carriera e personal branding, ma anche nelle aziende dove ho aiutato molte persone a trovare una collocazione più soddisfacente nella propria organizzazione oppure un nuovo approccio, evitando le dimissioni.

Il fatto che al talk abbiano partecipato anche HR manager, talent attraction e altri professionisti delle risorse umane, oltre agli orientatori è un buon segnale del fatto che la  consapevolezza del valore dell’orientamento anche in azienda sta crescendo.

Durante il talk abbiamo anche affrontato il tema della scollatura tra mondo del lavoro e mondo della scuola. A chi spetta l’orientamento dei giovani in uscita dalla scuola?
La diffusione della pratica di orientamento a scuola e a lavoro può ridurre lo scollamento e facilitare lo sviluppo di un mindset felicemente produttivo.

Se desideri ricevere la registrazione del talk invia una mail a tti@ttisi.it

Helga Ogliari

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