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Marco Muratore: sviluppa la leadership con i giochi di ruolo

Game Based Learning Per L'hr Sviluppare La Leadership Con I Giochi Di Ruolo

Marco Muratore: sviluppa la leadership con i giochi di ruolo

 

Il tema della leadership e della conduzione è molto sentito sia nel mondo del lavoro che in quello del gioco. Questo concetto, spesso analizzato dalla psicologia del lavoro, è passato negli anni dall'essere considerato una qualità individuale a un processo interno al gruppo.

 

Come i giochi di ruolo rivoluzionano il concetto di leadership

Questo passaggio da una prospettiva che accentra il potere a una che ne promuove una mobilità del potere in modo funzionale alle situazioni è un fenomeno che si può osservare anche in un contesto sociale differente: quello ludico. Parlo in modo particolare del mondo dei giochi di ruolo, che conosco e frequento da diversi anni.

 

La leadership condivisa nei giochi di ruolo

In questo contesto si assiste ormai da qualche anno ad una evoluzione delle idee e dei prodotti: i giochi di ruolo di nuova generazione propongono una sempre maggior riduzione della tradizionale asimmetria di ruolo tra “master”/conduttore e “party”/gruppo di gioco. 

Apro una parentesi per chi non conosce questa tipologia di giochi o di cosa sta parlando: con il termine gioco di ruolo intendo una tipologia di gioco da tavolo che ha avuto una significativa diffusione mondiale a partire dalla metà degli anni ‘70 con la commercializzazione del popolare “Dungeons & Dragons”, un gioco a tema fantasy. Questo propone ai giocatori riuniti attorno a un tavolo di vivere e condividere un racconto avventuroso, utilizzando regole e dadi per gestire i passaggi chiave e gli imprevisti della vicenda. In gran parte, sono le interazioni tra i personaggi interpretati dai giocatori a rendere divertente il gioco attorno al tavolo.

Oltre a questo popolare titolo in questi 50 anni sono stati pubblicati molti altri giochi con le ambientazioni più svariate (Sci-Fi, piratesche, gotiche orrorifiche, investigazioni in epoca vittoriana, cyberpunk, storiche, ecc…) con il medesimo scopo e alcune varianti nei dettagli del regolamento, ma tutto sommato mantenendo uno schema originario in cui i giocatori interpretano i loro personaggi che agiscono in un mondo di finzione narrativa governato da un “Master” o conduttore.

Questa figura svolge alcuni compiti vitali come quello di preparare, coordinare, arbitrare, gestire, moderare il gioco e le interazioni nel gruppo di gioco durante tutto l’arco narrativo che, se non conoscete questi giochi, sappiate che può andare da un minimo di alcune ore a sessioni regolari che coprono anni interi.

 

La rotazione dei ruoli come modello di leadership condivisa

In questo testo presento come, nelle sue evoluzioni più recenti, questa tipologia di giochi stia affrontando la sfida di ridurre l'asimmetria tra il giocatore che interpreta un personaggio e chi genera e conduce il mondo dell'avventura. 


I regolamenti di questi giochi o “sistemi di gioco” si soffermano spesso sempre meno su dettagli nozionistici degli specifici elementi del gioco (il funzionamento incantesimi, oggetti magici, veicoli, dispositivi tecnologici…) e mettono l’attenzione ai processi sociali e decisionali che permettono al gruppo di creare da pochi stimoli tutti gli elementi che la storia richiede giungendo più o meno agevolmente ad un accordo collaborativo tra giocatori: per dirla in altre parole nei manuali si trovano meno regole e più indicazioni su come creare da sé le proprie regole e come gestire i disaccordi.  

Alcuni di questi sistemi infine giungono a stabilire che vi sia una vera e propria rotazione dei ruoli: questo tipo di prodotti prende il nome di “masterless” o “masterful” che da un lato sta ad indicare l'emancipazione dalla necessità di un’autorità fissa di condizione, dall’altro affida in modo distribuito le responsabilità di creazione e gestione un tempo proprie del “master”. Similmente vengono elaborate regole per affrontare in modo costruttivo e partecipativo i conflitti e le divergenze che nascono naturalmente durante il gioco, senza dover ricorrere ad un singolo arbitro super partes. 

 

Leadership situazionale nel gioco: l'esempio di Lovecraftesque

Lovecraftesque è un gioco che vuol fare vivere un’esperienza horror e di alienazione simile a quelle che permea i racconti del celebre novellista novecentesco H.P. Lovecraft. Il gioco prevede di raccontare le storie di protagonisti solitari alle prese con eventi bizzarri e paranormali. Il sistema divide l’esperienza di gioco in scene separate: in ciascuna di esse, a turno i giocatori ricoprono i ruoli di “protagonista” della storia, di “narratore” colui che introduce le scene, governa gli accadimenti e inserisce indizi per un’investigazione, e “l’osservatore” (o osservatori) che suggerisce complicazioni al narratore e interpreta le comparse della storia che il protagonista incontra. Alla chiusura di ciascuna scena i ruoli ruotano e ciascuno nel gruppo ha la responsabilità di giocare nel suo nuovo ruolo mantenendo fede e coerenza narrativa a quanto finora prodotto, con lo scopo comune di creare una storia avvincente e di tensione che possa soddisfare i gusti comuni.

Questa tipologia di giochi sta avendo un grande successo sia tra il pubblico di appassionati sia nei gruppi di neofiti all’interno del mondo del gioco, suggerendo che questo approccio ha un buon potenziale ed è capace di cogliere un’intuizione più grande della mera questione di gusti. Le persone cercano una forma di partecipazione matura: sono incuriosite dal provare l'ebbrezza della conduzione del gruppo in un contesto collaborativo e sono disposte ad affrontare le responsabilità connesse se ciò avviene in un modo misurato e progressivo.


Quello che finora abbiamo visto sull’esperienza sociale del gioco di gruppo organizzato può essere trasferita al contesto affine del lavoro di team attraverso i canali delle analogie messe in campo dal game based learning: alle strategie di apprendimento e formazione che usano il gioco per far emergere, osservare e affinare abilità stimolate dal contesto sociale del gioco.

 

Giochi di ruolo per la leadership

 

Applicare il game-based learning per il team building e la leadership in azienda

Venendo all’esperienza ludica come elemento utile nei contesti formativi professionali si può facilmente immaginare come l'introduzione di queste modalità di gioco, si intende la rotazione della leadership e la differente allocazione di compiti e responsabilità, rappresenta un’interessante opportunità non solo per il singolo, che allena la sua capacità di improvvisare, di reagire in modo coerente agli stimoli, di leggere e interpretare le aspettative altrui, ecc… ma per il team stesso che si trova ad “allenare” la leadership come proprietà diffusa del gruppo.

Rafforzare la leadership in un gruppo significa allenarsi reciprocamente  in vista di un modo di operare più consapevole ed evoluto, capace di superare più agevolmente la mancanza o un avvicendamento della figura del “capo”, capace quindi di adattarsi alle mutevoli condizioni della vita. 

Credo altresì che questo modo di esercitare giocando il proprio ruolo offra una maggior consapevolezza ai partecipanti di cosa significhi ricoprire ruoli diversi, sintonizzandosi di conseguenza  a particolari difficoltà e bisogni dei diversi ruoli: ciò risulta utile al gruppo per prevenire il deteriorarsi di quelle conflittualità basate sul non capire il punto di vista dell’altro, spesso responsabili di avvelenare il benessere nei gruppi di lavoro. 

 

Leadership dinamica e inclusiva: spunti dai giochi di ruolo per l'HR

La leadership non è un concetto semplice e circoscritto in determinate qualità caratteristiche del singolo individuo, ma riguarda il contesto sociale del gruppo. Esistono diversi contesti 
sociali in cui le persone si stanno interrogando su quale sia il modo migliore e più saggio di condurre le esperienze collettive orientate ad un obiettivo, siano esse con finalità ludiche o professionali. 

Le evoluzioni a cui abbiamo assistito nel  contesto ludico del gioco di ruolo suggeriscono come alcune caratteristiche tra cui:

  • possedere una chiara regolamentazione dei ruoli,
  • lavorare di concerto sull’interpretazione di compiti, priorità, obiettivi
  • assumersi responsabilità chiare e contestualizzate
  • lavorare in una cornice di reciprocità, collaborazione, solidarietà
  • abituarsi a far fronte a frequenti cambiamenti adattando l’assetto di gruppo

possono essere un utile esercizio per affrontare e meglio superare quelle difficoltà che frequentemente si presentano nel contesto sociale del team di lavoro. 

 

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Marco Muratore, Tools Specialist Gnv Group

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