Chiara Canali: neurodivergenza e inclusività nel posto di lavoro

Cos'è la neurodivergenza e perché è cruciale per l'inclusività sul lavoro
Trattare il tema della neurodivergenza è sempre più importante per contribuire alla creazione di un ambiente inclusivo. Un ambiente di lavoro inclusivo promuove un cambiamento sociale che porti all'accettazione di chi ha un funzionamento cognitivo diverso dalla norma.
La neurodivergenza indica le varie differenze nel modo in cui i cervelli degli esseri umani funzionano. Comprendere le variazioni neurologiche che fanno parte della naturale diversità umana è fondamentale. Non esiste infatti una separazione netta tra cervelli "diversi" e "normali", bensì si può considerare come una continuità in cui le persone possono trovarsi in posizioni diverse in base all'intensità della divergenza (o alla mancanza di essa).
Le neurodivergenze influenzano il modo in cui le persone apprendono, elaborano le informazioni, pensano e si relazionano con gli altri. I tratti neurodivergenti non sono solo presenti in coloro che possiedono una diagnosi formale, si stima infatti che circa una persona su sette li possieda indicando che la diversità nelle funzioni cognitive è una caratteristica comune all'interno della società (National Health Service, 2024).
All’interno del contesto lavorativo, abbracciare l'inclusività e ridurre la discriminazione sono delle scelte etiche fondamentali per costruire ambienti di lavoro sani, dove tutte le persone possano avere opportunità di successo e di mettere in gioco le proprie abilità uniche e preziose.
Le aziende che valorizzano la neurodiversità spesso sperimentano un aumento della creatività e della risoluzione dei problemi.
Le differenze cognitive possono infatti fornire intuizioni che i membri neurotipici potrebbero non considerare, creando un ambiente di lavoro più ricco e adattabile. Riconoscere e valorizzare queste differenze promuove una cultura di inclusività, da cui ne trae beneficio sia il team che i risultati organizzativi.
Tipologie di neurodivergenza e segnali tipici
Per meglio comprendere questo tema è importante conoscere quali sono i principali tipi di neurodivergenza. Gli individui possono presentare dei livelli differenti per ognuna delle seguenti condizioni:
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Disturbo dello Spettro Autistico (ASD): un ampio gruppo di condizioni che comportano difficoltà in ambito cognitivo, sociale, comportamentale, emotivo e linguistico. Le persone con autismo spesso utilizzano modalità alternative di comunicazione, come i gesti o strumenti tecnologici.
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Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA): in Italia comprendono la Dislessia, la Discalculia, la Disortografia e la Disgrafia, e si verificano quando una persona, nonostante un normale quoziente intellettivo, ha difficoltà in aree come lettura, scrittura, matematica e comprensione dei testi.
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Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD): caratterizzato dalla difficoltà di regolazione delle funzioni esecutive, con conseguenti problemi nell'attenzione, nel controllo dei pensieri e nel comportamento. Chi soffre di ADHD può avere difficoltà a organizzarsi, sembrare distratto o disinteressato e manifestare comportamenti psicomotori inappropriati.
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Plusdotazione (giftedness): si riferisce a una capacità cognitiva superiore alla media, con un quoziente intellettivo tipicamente maggiore di 130, e si manifesta in una vivace immaginazione, curiosità accentuata e una ricca vita emotiva.
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Altre condizioni: all’interno del concetto di neurodivergenza si includono anche altre condizioni come la Sindrome di Tourette, la Disabilità Intellettiva, la Sindrome di Down, il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) e il Disturbo Borderline di Personalità.
La neurodiversità si manifesta in vari modi e i segnali possono variare da persona a persona.
Tuttavia, esistono alcuni indicatori comuni:
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Difficoltà sociali: difficoltà a mantenere il contatto visivo, problemi nell'interpretare segnali non verbali e nell’adattarsi alle norme sociali.
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Difficoltà di apprendimento: difficoltà in lettura, scrittura, logica-matematica o comprensione dei testi.
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Comportamenti ripetitivi: azioni e rituali ripetitivi, abitudini specifiche o comportamenti problematici che influenzano la vita quotidiana.
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Iper- o ipo-sensibilità sensoriale: reazioni eccessive o quasi assenti a stimoli fisici o esterni come luci, colori, suoni e odori.
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Disregolazione emotiva: difficoltà a gestire emozioni intense o atipiche.
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Problemi di concentrazione: difficoltà a mantenere l’attenzione, con tendenza a distrarsi facilmente, in particolare in presenza di stimoli esterni.
Ottenere una diagnosi di neurodivergenza è fondamentale per comprendere meglio se stessi, sviluppare strategie efficaci per affrontare le sfide quotidiane e accedere a programmi di supporto personalizzati, sia in ambito scolastico che lavorativo.
In molti casi, le persone non si accorgono di essere neurodivergenti finché non raggiungono l’età adulta. Questo può comportare difficoltà nell'adattarsi a situazioni quotidiane e nel comprendere le proprie differenze cognitive rispetto agli altri.
Neurodivergenze e strumenti TTI Success Insights
Gli strumenti TTI Success Insights, a differenza delle valutazioni cliniche, non sono progettati per diagnosticare o trattare la neurodivergenza, ma forniscono informazioni per riflettere sui bisogni delle persone e interagire meglio con i team.
Le analisi offrono infatti una panoramica rispetto a vari tratti individuali come i comportamenti che caratterizzano le persone, il loro ambiente ideale, le modalità di comunicazione preferite e le motivazioni che guidano le loro azioni. Avere queste informazioni può aiutare i datori di lavoro a prendere decisioni specifiche sugli adattamenti necessari e sulle opportunità di sviluppo, creando un ambiente di lavoro produttivo e di supporto.
Nel somministrare l’analisi a una persona neurodivergente, è fondamentale adottare alcune accortezze per facilitare la comprensione e la partecipazione, come offrire più tempo per la compilazione, spiegare chiaramente le istruzioni e chiedere se ci sono eventuali dubbi. Poiché questo strumento non è clinico, non possiamo garantire che sia valido per ogni tipo di neurodivergenza, ma può comunque fornire spunti significativi per aumentare la consapevolezza individuale. Per permettere ad una persona neurodivergente di adattarsi al meglio al contesto lavorativo è infatti importante supportarla efficacemente, scoprendo e valorizzando i suoi punti di forza e rispettando i suoi bisogni individuali, evitando di assumere soluzioni universali.
Alcuni individui con neurodivergenze prosperano in ambienti strutturati, mentre altri eccellono in ruoli creativi e flessibili ed è importante posizionare il candidato in un ruolo in cui possa esprimersi al meglio. Gli ambienti di team maggiormente efficaci funzionano in maniera efficace quando sono caratterizzati da diversità di approcci e stili di pensiero, poiché prospettive variegate stimolano innovazione e collaborazione.
Conclusione
Abbracciare la neurodivergenza sul posto di lavoro non solo promuove un ambiente inclusivo e rispettoso, ma porta anche vantaggi concreti in termini di produttività e innovazione.
Riconoscere e valorizzare le diversità cognitive aiuta a creare team più dinamici e creativi, dove ogni individuo può esprimere al meglio le proprie potenzialità. Adottare pratiche di supporto personalizzate, che rispettino le esigenze di ciascuno, è essenziale per garantire che tutti i talenti, indipendentemente dalla loro neurodivergenza, abbiano l’opportunità di eccellere.
Un cambiamento verso un ambiente di lavoro inclusivo non solo beneficia le persone neurodivergenti, ma arricchisce l’intera organizzazione, stimolando un progresso che è vantaggioso per tutti.
Vuoi saperne di più su come creare un ambiente di lavoro inclusivo e valorizzare la neurodivergenza?
Chiara Canali, Psicologa e Tool Specialist GNV Group