Project work degli allievi del master in Risorse Umane e organizzazione di Istud
Per il secondo anno abbiamo avuto il piacere di collaborare con Istud, la prestigiosa business school di Baveno.
Nino Vitolla, CEO di GNV Group, e Guido Buffo, consulente di evoluzione organizzativa, hanno tenuto due lezioni in cui hanno illustrato il metodo TTI Success Insights, raccontato le sue applicazioni e coinvolto gli allievi in esercitazioni. Gli allievi hanno anche potuto effettuare l’analisi Talent Insights ed effettuare un colloquio di restituzione del proprio profilo con Guido Buffo.
Quest’anno abbiamo anche seguito due project work sviluppati da team di giovani studenti entusiasti.
In questo articolo illustro il project work dal titolo: Leadership & Development.
Leadership & Development: motivazioni e obiettivi del project work
Lo sviluppo delle competenze di leadership è uno dei bisogni più frequentemente manifestato dalle aziende che abbiamo incontrato finora. Se nel corso dei sedici anni di storia di GNV Group questo bisogno è rimasto costante, il contesto economico, tecnologico e sociale è cambiato con una forte accelerazione dovuta alla pandemia.
Il project work dal titolo Leadership & Development nasce dall’esigenza di affrontare il tema della leadership con occhi nuovi, quelli della nuova generazione di professionisti che opereranno nel settore delle risorse umane.
Abbiamo colto l’opportunità di confrontarci con le future generazioni di HR specialist e manager e abbiamo posto questi quesiti ad un gruppo di allievi.
Come si è evoluto il modello di leadership nell’era post pandemica?
Quali sono le competenze chiave per guidare persone e le aziende in un mercato sempre più liquido?
Abbiamo anche chiesto agli allievi di vestire i panni dei consulenti, proponendo loro un caso costruito attraverso una serie di elementi tratti da case history affrontate da GNV Group.
La sfida era: definire una proposta di consulenza per lo sviluppo della leadership di un team di giovani manager in un’azienda farmaceutica acquisita da un grande gruppo.
Abbiamo voluto proporre una situazione abbastanza diffusa per offrire la possibilità di misurare-testare e applicare immediatamente i diversi modelli proposti dall’ampia letteratura in materia di leadership.
Di seguito riporto alcune parti tratte dal project work realizzato da Attilio Navetta, Bianca Ercolini, Gaia Tarletti, Lucrezia Di Giuseppe, Oliviero Nati e Pasquale Turi.
L’analisi del contesto post pandemico a cura del team Istud
“La pandemia di Covid-19 ha agito come un acceleratore potente, stravolgendo il panorama lavorativo e ridefinendo i nuovi bisogni emersi da parte dei collaboratori.
L’introduzione del lavoro da remoto su larga scala ha spinto le aziende a rivedere le loro strutture organizzative e le pratiche di gestione.
È diventata cruciale l’attenzione al benessere psicofisico dei lavoratori.
Con la riduzione delle interazioni in ufficio, la comunicazione interna è diventata più essenziale che mai.
Questo cambiamento ha richiesto un approccio più collaborativo alla gestione del personale e, senza dubbio, una maggiore attenzione all’ascolto attivo da parte dei leader aziendali: l’empatia è diventata fondamentale per comprendere le preoccupazioni e i timori dei collaboratori, così da creare un clima di supporto reciproco e di comprensione.
Il fenomeno del Covid-19 ha dunque portato a una trasformazione significativa nel modo in cui le aziende operano e nel modo in cui i collaboratori percepiscono il loro ambiente di lavoro. Per rimanere competitive e attrattive le aziende devono continuare a rispondere a questi nuovi bisogni con approcci flessibili, solidali e tecnologicamente avanzati, promuovendo un ambiente lavorativo che favorisca il benessere, la comunicazione aperta e la crescita professionale
In risposta a questo scenario, in continua trasformazione, anche i modelli di leadership hanno subito un’evoluzione profonda che li ha portati necessariamente ad abbracciare nuovi paradigmi e competenze più moderne.”
Nuovi paradigmi per i leader nell’era post pandemica
“In un ambiente di lavoro come quello odierno, sempre più caratterizzato da complessità, volatilità e ambiguità, i leader devono raggiungere i propri obiettivi navigando tra diverse sfide, bilanciando in maniera innovativa scienze e discipline umanistiche e coltivando la capacità di sviluppare competenze trasversali.
La relazione prodotta dal nostro team sottolinea come i nuovi modelli di leadership post-pandemici si fondano sulla collaborazione, sull’empatia, sull’ascolto attivo tra individui, sulla fiducia, sul supporto reciproco della comunità/azienda. Tutte queste skills giocano un ruolo fondamentale nel produrre valore per l’azienda e benessere per chi vive l’azienda: nel mondo contemporaneo, attraversato da cambiamenti sempre più rapidi e continui, non è più possibile solo attuare strategie organizzative.
Si è scelto di proporre il modello chiamato ‘Leadership Sostenibile’ perché questo nuovo modello integra motivazioni personali con competenze specifiche necessarie per affrontare le sfide moderne dell’economia globale. Il Leader Sostenibile è caratterizzato da diverse qualità chiave: orientamento a lungo termine nelle decisioni aziendali; pensiero multi-sistemico all’innovazione per affrontare problemi complessi; inclusione degli stakeholder nella definizione degli obiettivi aziendali; mindset sostenibile che tiene conto dell’impatto ambientale ed etico delle azioni aziendali.
La mentalità sostenibile è la convinzione che gli affari non siano un’attività commerciale separata dal contesto sociale ed ambientale più ampio in cui operano, e che per avere successo a lungo termine, i leader devono innovare e gestire risultati commerciali, sociali ed ambientali. I leader con una mentalità sostenibile allineano tutti gli aspetti della gestione della propria organizzazione con questi valori e credenze fondamentali”.
Il valore aggiunto del project work leadership & development
Il modello sopradescritto non è la semplice citazione di una delle teorie più in voga in questo momento.
Il team di progetto ha passato in rassegna i principali studi e teorie sulla leadership: dalla servant leadership di Robert K. Greenleaf al modello di Sinnek fino allo studio di Russell Reynolds Associates (RRA) e United Nations Global Compact (UN Compact) dal titolo “Leadership for the decade of action”.
Ogni individuo ha contribuito con la propria sensibilità e background formativo in modo critico allo sviluppo del progetto.
La presenza di un laureato in storia ha anche permesso di fare un’incursione nel passato e di trarre anche dalle riflessioni condotte nel primo secolo d.C. dallo storico Cornelio Tacito riguardo alla leadership dei Germani basata sul consenso e dal concetto di “primum inter pares” dei Romani di Ottaviano Augusto.
L’importanza di saper individuare delle costanti nel comportamento umano, insieme alla capacità di adattarsi alle mutate condizioni del contesto è certamente un insegnamento molto utile per i leader di oggi e domani.
Il modello identificato dal team di progetto ci è parso anche particolarmente adatto per il caso proposto, sia per la cultura aziendale di riferimento che per le sfide e l’età dei manager.
Il team di progetto ha anche proposto soluzioni molto efficaci per affrontare la sfida proposta: assessment, momenti di formazione, coaching, mentoring… Hanno anche dimostrato di comprendere l’importanza strategica della cultura e dell’identità aziendale.
E a tal proposito voglio concludere con questo passo significativo tratto dal loro studio.
“Un’azienda con una forte identità attira talenti e li mantiene; non si tratta solo di scrivere una mission e una vision sul sito aziendale, si tratta di raccontare come i valori aziendali hanno guidato decisioni reali. Questo crea un senso di orgoglio e dà significato al contributo di tutti, per cui un buon metodo potrebbe essere quello di raccontare ai dipendenti i valori che guidano le scelte.”
Saper raccontare i valori che guidano le scelte di un’azienda è certamente una competenza fondamentale per una leadership sostenibile.
Ringraziamo Attilio Navetta, Bianca Ercolini, Gaia Tarletti, Lucrezia Di Giuseppe, Oliviero Nati, Pasquale Turi per il lavoro svolto e auguriamo un Buon lavoro!
Helga Ogliari